DIMISSIONI PER FATTI CONCLUDENTI
Gentile Cliente,
oggi desidero affrontare con Lei un tema particolarmente delicato ma di grande rilevanza: l'assenza dal lavoro con l'intento di farsi licenziare. Si tratta di una situazione che può sorgere in azienda e che necessita di un'attenta gestione sia da parte del datore di lavoro che del lavoratore stesso.
Recentemente, l'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fornito importanti chiarimenti sulla questione, con la nota n. 579/2025, che stabilisce un preciso quadro normativo in caso di dimissioni implicite. In particolare, vengono identificati alcuni comportamenti che possano essere considerati come segnali inequivocabili di una volontà di dimettersi, tra cui l'assenza ingiustificata e prolungata.
L'assenza ingiustificata per più di 15 giorni o oltre i termini stabiliti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) rappresenta una delle principali situazioni in cui il datore di lavoro può intraprendere un'azione formale. Infatti, qualora un lavoratore si assenti senza giustificazione per il periodo sopra indicato, il datore ha la possibilità di contattare l'Ispettorato Nazionale del Lavoro per richiedere un accertamento della veridicità dell'assenza stessa. Questa comunicazione all'Ispettorato è necessaria esclusivamente nel caso in cui il datore di lavoro intenda risolvere il contratto per "assenza ingiustificata".
L'Ispettorato, a seguito della segnalazione, avvierà una procedura di verifica. Pur non essendo obbligatorio, tale controllo potrà essere effettuato su richiesta del datore di lavoro e dovrà concludersi entro 30 giorni dalla comunicazione. È importante sottolineare che gli ispettori potrebbero coinvolgere altre persone (ad esempio colleghi o altre figure aziendali) per raccogliere gli elementi necessari a completare l'indagine.
Una volta accertata l'assenza ingiustificata prolungata, l'interpretazione normativa è chiara: il rapporto di lavoro viene considerato risolto per "dimissioni implicite" del lavoratore, in quanto il comportamento del dipendente viene ritenuto indicativo della sua intenzione di interrompere volontariamente il contratto.
Questa situazione, purtroppo, non è rara in contesti lavorativi dove, a volte, i lavoratori potrebbero cercare di sottrarsi dall'obbligo di un licenziamento formale attraverso comportamenti di tipo evasivo. Da parte sua, il datore di lavoro deve essere preparato a gestire tali circostanze nel rispetto delle normative vigenti, garantendo la correttezza dei procedimenti.
Rimaniamo a Sua disposizione per ulteriori chiarimenti su questa normativa e per supportarLa nella gestione di eventuali situazioni simili che potrebbero verificarsi nel Suo ambito lavorativo. Non esiti a contattarci per ulteriori informazioni o assistenza specifica.
Cordiali saluti.
SoluzioneProf.it